"CHE COSA ABBIAMO PERSO"

"...Che cosa di più bello Gesù poteva dare all'umanità, che cosa di più prezioso, di più Santo, quando moriva sulla croce? Il Suo Sacrificio. La messa è il tesoro più grande e il più ricco dell'umanità che Nostro Signore ci abbia donato...La Messa è "tutto per Dio". Perciò vi dico: per la gloria della Santissima Trinità, per l'amore di Nostro Signore Gesù Cristo, per la devozione della Santissima Vergine Maria, per l'amore della Chiesa, per l'amore del Papa, per l'amore dei Vescovi, dei Sacerdoti, di tutti i fedeli, per la salvezza del mondo...custodite il testamento di Gesù Cristo, custodite il Sacrificio di Nostro Signore! Conservate la Messa di Sempre!..." (Monsignor Lefebvre)

COSTITUZIONE  APOSTOLICA
QUO  PRIMUM  TEMPORE

PIUS EPÍSCOPUS SERVUS SERVÓRUM DEI 
AD PERPÉTUAM REI MEMÓRIAM

 

I Fin dal tempo della Nostra elevazione al sommo vertice dell'Apostolato, abbiamo rivolto l'animo, i pensieri e tutte le Nostre forze alle cose riguardanti il Culto della Chiesa, per conservarlo puro, e, a tal fine, ci siamo adoperati con tutto lo zelo possibile a preparare e, con l'aiuto di Dio, mandare ad effetto i provvedimenti opportuni. E poiché, tra gli altri Decreti del sacro Concilio di Trento, ci incombeva di eseguire quelli di curare l'edizione emendata dei Libri Santi, del Messale, del Breviario e del Catechismo, avendo già, con l'approvazione divina, pubblicato il Catechismo, destinato all'istruzione del popolo, e corretto il Breviario, perché siano rese a Dio le lodi dovutegli, ormai era assolutamente necessario che pensassimo quanto prima a ciò che restava ancora da fare in questa materia, cioè pubblicare il Messale, e in tal modo che rispondesse al Breviario: cosa opportuna e conveniente, poiché come nella Chiesa di Dio uno solo è il modo di salmodiare, cosí sommamente conviene che uno solo sia il rito per celebrare la Messa.

II

Per la qual cosa abbiamo giudicato di dover affidare questa difficile incombenza a uomini di eletta dottrina. E questi, infatti, dopo aver diligentemente collazionato tutti i codici raccomandabili per la loro castigatezza ed integrità - quelli vetusti della Nostra Biblioteca Vaticana e altri ricercati da ogni luogo - e avendo inoltre consultato gli scritti di antichi e provati autori, che ci hanno lasciato memorie sul sacro ordinamento dei medesimi riti, hanno infine restituito il Messale stesso nella sua antica forma secondo la norma e il rito dei santi Padri.

III

Pertanto, dopo matura considerazione, abbiamo ordinato che questo Messale, già cosí riveduto e corretto, venisse quanto prima stampato a Roma, e, stampato che fosse, pubblicato, affinché da una tale intrapresa e da un tale lavoro tutti ne ricavino frutto: naturalmente, perché i sacerdoti comprendano di quali preghiere, di qui innanzi, dovranno servirsi nella celebrazione della Messa, quali riti e cerimonie osservare. 

IV

Perciò, affinché tutti e dovunque adottino e osservino le tradizioni della santa Chiesa Romana, Madre e Maestra delle altre Chiese, ordiniamo che nelle chiese di tutte le Provincie dell'orbe Cristiano: - nelle Patriarcali, Cattedrali, Collegiate e Parrocchiali del clero secolare, come in quelle dei Regolari di qualsiasi Ordine e Monastero, maschile e femminile, nonché in quelle degli Ordini militari, nelle private o cappelle - dove a norma di diritto o per consuetudine si celebra secondo il rito della Chiesa Romana, in avvenire e senza limiti di tempo, la Messa, sia quella Conventuale cantata presente il coro, sia quella semplicemente letta a bassa voce, non potrà essere cantata o recitata in altro modo da quello prescritto dall'ordinamento del Messale da Noi pubblicato; e ciò, anche se le summenzionate Chiese, comunque esenti, usufruissero di uno speciale indulto della Sede Apostolica, di una legittima consuetudine, di un privilegio fondato su dichiarazione giurata e confermato dall'Autorità Apostolica, e di qualsivoglia altra facoltà.

V

Non intendiamo tuttavia, in alcun modo, privare del loro ordinamento quelle tra le summenzionate Chiese che, o dal tempo della loro istituzione, approvata dalla Sede Apostolica, o in forza di una consuetudine, possono dimostrare un proprio rito ininterrottamente osservato per oltre duecento anni. Tuttavia, se anche queste Chiese preferissero far uso del Messale che abbiamo ora pubblicato, Noi permettiamo che esse possano celebrare le Messe secondo il suo ordinamento alla sola condizione che si ottenga il consenso del Vescovo o dell'Ordinario, e di tutto il Capitolo.

VI

Invece, mentre con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, priviamo tutte le summenzionate Chiese dell'uso dei loro Messali, che ripudiamo in modo totale e assoluto, stabiliamo e comandiamo, sotto pena della Nostra indignazione, che a questo Nostro Messale, recentemente pubblicato, nulla mai possa venir aggiunto, detratto, cambiato. Dunque, ordiniamo a tutti e singoli i Patriarchi e Amministratori delle suddette Chiese, e a tutti gli ecclesiastici, rivestiti di qualsiasi dignità, grado e preminenza, non esclusi i Cardinali di Santa Romana Chiesa, facendone loro severo obbligo in virtú di santa obbedienza, che, in avvenire abbandonino del tutto e completamente rigettino tutti gli altri ordinamenti e riti, senza alcuna eccezione, contenuti negli altri Messali, per quanto antichi essi siano e finora soliti ad essere usati, e cantino e leggano la Messa secondo il rito, la forma e la norma, che Noi abbiamo prescritto nel presente Messale; e, pertanto, non abbiano l'audacia di aggiungere altre cerimonie o recitare altre preghiere che quelle contenute in questo Messale.

VII

Anzi, in virtú dell'Autorità Apostolica, Noi concediamo, a tutti i sacerdoti, a tenore della presente, l'Indulto perpetuo di poter seguire, in modo generale, in qualunque Chiesa, senza scrupolo veruno di coscienza o pericolo di incorrere in alcuna pena, giudizio o censura, questo stesso Messale, di cui dunque avranno la piena facoltà di servirsi liberamente e lecitamente: cosí che Prelati, Amministratori, Canonici, Cappellani e tutti gli altri Sacerdoti secolari, qualunque sia il loro grado, o i Regolari, a qualunque Ordine appartengano, non siano tenuti a celebrare la Messa in maniera differente da quella che Noi abbiamo prescritta, né, d'altra parte, possano venir costretti e spinti da alcuno a cambiare questo Messale.

VIII

Similmente decretiamo e dichiariamo che le presenti Lettere in nessun tempo potranno venir revocate o diminuite, ma sempre stabili e valide dovranno perseverare nel loro vigore. E ciò, non ostanti: precedenti costituzioni e decreti Apostolici; costituzioni e decreti, tanto generali che particolari, pubblicati in Concilii sia Provinciali che Sinodali; qualunque statuto e consuetudine in contrario, nonché l'uso delle predette Chiese, fosse pur sostenuto da prescrizione lunghissima e immemorabile, ma non superiore ai duecento anni.

IX

Inoltre, vogliamo e, con la medesima Autorità, decretiamo che, avvenuta la promulgazione della presente Costituzione, e seguita l'edizione di questo Messale, tutti siano tenuti a conformarvisi nella celebrazione della Messa cantata e letta: i Sacerdoti della Curia Romana, dopo un mese; quelli che sono di qua dei monti, dopo tre mesi; quelli che sono di là dei monti, dopo sei mesi o appena sarà loro proposto in vendita.

X

Affinché poi questo Messale sia ovunque in tutta la terra preservato incorrotto e intatto da mende ed errori, ingiungiamo a tutti gli stampatori di non osare o presumere di stamparlo, metterlo in vendita o riceverlo in deposito, senza la Nostra autorizzazione o la speciale licenza del Commissario Apostolico, che Noi nomineremo espressamente nei diversi luoghi a questo scopo: cioè, se prima detto Commissario non avrà fatta all'editore piena fede che l'esemplare, che deve servire di norma per imprimere gli altri, è stato collazionato con il Messale stampato in Roma secondo la grande edizione, e che gli è conforme e in nulla ne discorda; sotto pena, in caso contrario, della perdita dei libri e dell'ammenda di duecento ducati d'oro da devolversi  ipso facto alla Camera Apostolica, per gli editori che sono nel Nostro territorio e in quello direttamente o indirettamente soggetto a Santa Romana Chiesa: della scomunica latæ sententiæe di altre pene a Nostro arbitrio, per quelli che risiedono in qualsiasi altra parte della terra.

XI

Data però la difficoltà di trasmettere le presenti Lettere nei varii luoghi dell'orbe Cristiano, e di portarle alla conoscenza di tutti il piú presto possibile, Noi prescriviamo che esse vengano affisse e pubblicate come di consueto alle porte della Basilica del Principe degli Apostoli e della Cancelleria Apostolica, e in piazza di Campo dei Fiori, dichiarando che sia nel mondo intero accordata pari e indubitata fede agli esemplari delle medesime, anche stampati, purché sottoscritti per mano di pubblico notaio e muniti del sigillo di persona costituita in dignità ecclesiastica, come se queste stesse Lettere fossero mostrate ed esibite.

XII

Nessuno dunque, e in nessun modo, si permetta con temerario ardimento di violare e trasgredire questo Nostro documento: facoltà, statuto, ordinamento, mandato, precetto, concessione, indulto, dichiarazione, volontà, decreto e inibizione. Che se qualcuno avrà l'audacia di attentarvi, sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati Apostoli Pietro e Paolo.

Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno diciannove di luglio dell'anno millecinquecentosettanta, quinto del nostro pontificato.

MISSALE ROMANUM

 

EX DECRETO CONCILII TRIDENTINI

RESTITUTUM

S. PII V. PONTIFICIS MAXIMI JUSSU EDITUM

ALIORUMQUE PONTIFICUM CURA RECOGNITUM

A S. PIO X. REFORMATUM ET BENEDICTI XV.

AUCTORITATE VULGATUM

File Pdf da scaricare del Messale del 1920

Ordinario della Santa Messa

tratto dal

Missale Romanum

Trascritto a cura dell’Associazione

Inter Multiplices Una Vox

Torino

File Pdf dell'ordinario della Santa Messa

 Come assistere alla Santa Messa

secondo la

Tradizione della Santa Chiesa

 

 Introíbo ad altáre Dei,

ad Deum qui laetíficat iuventútem meam

 

Trascritto a cura dell’Associazione

Inter Multiplices Una Vox

Torino

File Pdf di come assistere alla Santa Messa

"L'Anno Liturgico" opera completa di dom Prosper Guéranger in pdf

 

Verso la fine del 1841, appariva sotto gli auspici dell'Arcivescovo di Parigi, il primo volume dell'Anno Liturgico di Dom Guéranger. Negli anni che seguirono apparvero successivamente altri volumi; e quando Dom Guéranger morì, nel 1875, lasciando l'opera incompiuta, uno dei suoi monaci, Dom Lucien Fromage, la continuò con lo stesso spirito, con la stessa pietà e con la stessa dottrina. Occorse più di mezzo secolo per condurre a fine questo capolavoro che ha potuto in seguito essere imitato, ma che non potrà mai essere sostituito. Esso è davvero la sorgente di quella corrente di vita spirituale che caratterizza il nostro tempo, e che è stata chiamata la pietà liturgica con tutte le conseguenze che ne derivano nella vita pubblica e privata, di una comprensione più perfetta della Messa, di una unione più profonda alla preghiera e alla vita della Chiesa.

 A distanza - ha notato il biografo di Dom Guéranger - e quando si abbraccia con lo sguardo l'opera di pace, di forza e di luce che si è compiuta silenziosamente nelle anime alla lettura di un libro che è stato tradotto in quasi tutte le lingue d'Europa ci si può domandare se l'Anno Liturgico non è stato la più bella la più efficace di tutte le ispirazioni dell'Abate di Solesmes.

Chi potrebbe calcolare la penetrazione dolce e tranquilla di questo insegnamento universale da cui le anime, quando l'hanno una volta gustata, non possono più distaccarsi, come se vi riconoscessero l'accento della Chiesa e il sapore del loro battesimo?. .

 In questa edizione, si ritroverà il testo stesso di Dom Guéranger. Tuttavia, avendo la Chiesa in cinquantanni soppresso alcune feste e avendone istituite delle altre, l'opera ha dovuto anch'essa subire alcune soppressioni ed essere provvista di capitoli nuovi. D'altra parte, i recenti progressi delle scienze storiche hanno portato la luce sull'origine di alcuni riti; piuttosto che modificare quanto ne diceva Dom Guéranger, si è preferito abitualmente porre in nota gli schiarimenti che sono sembrati indispensabili. 

Con questa nuova edizione, poi, si è potuto ridurre l'opera da cinque a due volumi (in carta india), in modo da renderla più accessibile al pubblico. Sotto questa nuova forma, si spera che l'Anno Liturgico troverà buona accoglienza, e che i fedeli gli conserveranno la fiducia che da un secolo non è mai venuta meno.

 

Prefazione della Nuova Edizione, 1956.

 

File Pdf di circa 790 Mega Bite

 

"Che gli aspiranti alla scienza del culto divino si applichino dunque prima di ogni altra cosa alla lettura assidua di questi documenti sacri; che si rendano familiari e le formule e le rubriche; che cerchino finché non l'abbiano trovato il legame misterioso che unisce tutte le parti di questo sublime insieme; che non siano respinti né dall'apparente aridità di questo studio né dalle ripugnanze che assurdi pregiudizi gli avessero istillato: non tarderanno a raccogliere i frutti del loro lavoro. Quella prima lettura intelligente li inizierà al positivo del servizio divino, e comincerà ad aprirgli qualche veduta sopra i suoi misteri che sono la gioia del cuore e la luce dello spirito. Una seconda lettura, rinnovando queste impressioni, fortificate d'altra parte da ricerche graduali nel campo della teologia, della mistica, del diritto canonico, della storia e dell'antichità ecclesiastica, le chiarirà sempre di più. La loro fede sarà nutrita da una manna tutta celeste, la loro intelligenza si svilupperà a questi divini insegnamenti della Chiesa e la loro parola assumerà un grado di autorità che fino a quel momento non aveva conosciuto. Ora questa luce, questo calore, questa vita andranno crescendo per tutto il tempo che il discepolo sarà fedele nel seguire le lezioni che la Chiesa gli dà nella liturgia. Questo studio si sposerà spontaneamente con quello delle sacre scritture, il pane quotidiano del sacerdote, con quello della tradizione, che dà la chiave delle scritture, e di cui i libri della liturgia romana sono uno dei più ricchi tesori. Se l'amico della scienza liturgica dispone delle grandi fonti, dei sapienti commentatori, di qualcuna delle numerose monografie che abbiamo segnalato, il suo progresso nella dottrina sarà ancor più rapido. Ma, lo ripetiamo, non avendo in suo possesso che i sei libri di cui parliamo [Breviario, Messale, Martirologio, Pontificale, Rituale Romano e Cerimoniale dei vescovi], con il gusto e il coraggio di questa scienza sacra, egli avanzerà e diverrà col tempo un vero liturgista, non alla maniera degli uomini meccanici che sanno redigere un ordo, ma ignorano tutto ciò che c'è al di là, persone che si trattengono sulla porta ma si guardano il più delle volte dall'entrare. Ma oltre a questa scienza pratica che pur bisogna avere, e che non è che un giuoco, avrà presto la comprensione dei misteri del servizio divino e ogni giorno avanzerà in questa conoscenza. È all'assenza di questi indispensabili mezzi che deve attribuirsi tra di noi l'eclissi pressoché totale della scienza dei sacri riti".

dom Prosper Guéranger

SPIEGAZIONE DELLA SANTA MESSA DI DOM PROSPER GUERANGER